Il cavaliere mascherato e la lettera che lo simboleggia – l’ultima dell’alfabeto – sono lo spunto del nuovo lavoro in cui Antonio Latella, rileggendo in chiave contemporanea il mito dei supereroi, punta il riflettore sulle aree a rischio nella società del XXI secolo.
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Teatro Grassi
Un povero, un poliziotto, un muto e un cavallo si ritrovano in una sorta di terra di nessuno. Aspettano qualcuno che forse non arriverà, mentre discutono di alcune questioni sociali fondamentali: la distribuzione del reddito, le disuguaglianze, la povertà. Le delusioni del mito del progresso diventano allora oggetto di un dialogo tra personaggi apparentemente inconciliabili, che lentamente scoprono di avere in comune più di quanto pensassero. E poi c’è quel segno Z, che li spinge a scambiarsi i ruoli: come in una quadriglia, in cui ciascuno, a turno, prende il posto dell’altro.
«La maschera di Zorro – spiega Antonio Latella, regista e coautore assieme a Federico Bellini – è un’evoluzione borghese dei nostri zanni. “Zanni” e “Zorro” iniziano con la stessa lettera: è lei la vera eroina. Hanno cercato di convincerci che gli ultimi saranno i primi e forse ci abbiamo creduto. Credo che la lettera Z racchiuda in sé tutte le implicazioni che possono derivare da questa frase».
Durata: spettacolo in allestimento
Biglietti
Un povero, un poliziotto, un muto e un cavallo si ritrovano in una sorta di terra di nessuno. Aspettano qualcuno che forse non arriverà, mentre discutono di alcune questioni sociali fondamentali: la distribuzione del reddito, le disuguaglianze, la povertà. Le delusioni del mito del progresso diventano allora oggetto di un dialogo tra personaggi apparentemente inconciliabili, che lentamente scoprono di avere in comune più di quanto pensassero. E poi c’è quel segno Z, che li spinge a scambiarsi i ruoli: come in una quadriglia, in cui ciascuno, a turno, prende il posto dell’altro.
«La maschera di Zorro – spiega Antonio Latella, regista e coautore assieme a Federico Bellini – è un’evoluzione borghese dei nostri zanni. “Zanni” e “Zorro” iniziano con la stessa lettera: è lei la vera eroina. Hanno cercato di convincerci che gli ultimi saranno i primi e forse ci abbiamo creduto. Credo che la lettera Z racchiuda in sé tutte le implicazioni che possono derivare da questa frase».
Durata: spettacolo in allestimento
La Locandina
Zorro
PRIMA NAZIONALE
di Antonio Latella e Federico Bellini
regia Antonio Latella
scene Annelisa Zaccheria
costumi Simona D’Amico
musiche e suono Franco Visioli
luci Simone De Angelis
movimenti coreografici Alessio Maria Romano
assistente alla regia Paolo Costantini
con Michele Andrei, Paolo Giovannucci, Stefano Laguni, Isacco Venturini
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Biglietti
Categoria spettacolo Produzione
Platea Intero € 40 | Ridotto (under 26 e over 65) € 23
Balconata Intero € 32 | Ridotto (under 26 e over 65) € 20
Abbonamenti
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Gruppi e pubblico organizzato
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tel. 02 72 333 216
mail promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it