Le quattro restituzioni del lavoro sulle drammaturgie partecipate, esito della call Indagine Milano 2023 con i cittadini di altrettanti quartieri non centrali della città (Quarto Oggiaro, Chinatown, Lambrate, Affori), vanno in scena al Teatro Studio Melato.
Teatro Studio Melato
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. La prenotazione è valida fino a 30 minuti prima dell'inizio della Maratona
DALLE 17 ALLE 18
Persona Unica, di Carolina Balucani e Arianna Lodeserto
L’infanzia in cortile è un corpo solo, è un incontro agitato di trama rapidissima, stravolta a ogni istante della quotidiana messa in scena di un’esistenza condivisa. Ha 9 o 94 anni, perché l’infanzia ferma non sa stare, certa è solo del divenire, cresce se ancora sa giocare. In certe estati a Milano nord-ovest, ogni bambina e bambino scende alla stessa ora nel cortile-labirinto di un’antica casa popolare sita in via Cogne 4, tra Vialba e Quarto Oggiaro. E non si sa quando il piccolo teatrante condomino va a rincasare nella sua dimora: c’è chi chi corre, chi scappa, chi canta, chi si nasconde, chi si rabbuia, chi fa comunque merenda con polaretti e patatine, chi ci ripensa e torna indietro. Ma quando comincia il teatro? Iniziamo, anche quando “non c’è silenzio”, iniziamo a guardare.
DALLE 18.30 ALLE 19.30
Chinese never die, di X. Lee
In lingua cinese c’è un adagio: 落叶归根 – luò yè guī gēn, “le foglie che cadono tornano alle proprie radici”. Le nostre radici sono un posto che potremmo chiamare casa? Alla fine del ciclo vitale dovremmo ritornarci? Questo posto che relazione ha con la nostra identità? È una ricerca che coinvolge l’umanità intera? Un gruppo di anonimə cittadinə, ognunə collegatə in qualche modo a Chinatown, accompagna il pubblico in una zona liminale dove passato, presente e futuro convergono. I frammenti del nostro viaggio si riflettono nel quartiere, nella persona senza nome che vive nell’edificio accanto, nelle voci e nei rumori del vicinato. Consapevoli dei nostri limiti umani e immanenti, vogliamo decifrare il simbolismo e le traiettorie rituali delle nostre anime. Una dualità dove la vita, fatta di carne, incontra l’essenza elusiva della dipartita, testimoniando che l’impossibile è inevitabile. Tutte le persone in scena sono deliberatamente inconsapevoli del dispiegarsi degli eventi, che rispecchia la natura imprevedibile della vita e della sua destinazione finale.
DALLE 20 ALLE 21
Stiamo Lavorando per voi [ci scusiamo per il disagio], di Claudio Larena
Stiamo Lavorando per voi [ci scusiamo per il disagio] è un progetto che nasce con il tentativo di rendere il Luogo Cantiere un dispositivo di occupazione di suolo pubblico, appropriandosi dell’estetica della cantieristica per simularla. Simulare un Cantiere significa poter compiere un atto illegale legittimato, alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti, essendo al tempo stesso trasparenti. Simulare un Cantiere significa istituire un Luogo, prendere spazio e abitarlo, modificandone il senso e il contenuto, mantenendo identico il contenitore, la sua forma e la sua estetica. In occasione della restituzione scenica, un Cantiere abita lo spazio, come presenza, come corpo coreografico e sonoro, in una composizione che si sviluppa fra immagini, testo e suoni. Proponendo il Cantiere come un possibile altrove, come uno spazio sospeso all’interno del quale tutto è da risignificare.
DALLE 21.30 ALLE 22.30
Tutte le immagini scompariranno, di FanniBanni’s
«In una città che cambia costantemente, in un’epoca in cui la memoria è digitale, in cui sembra che tutto si possa salvare ma solo a patto che molto si perda e si dimentichi, ci siamo chiesti: che cosa stiamo perdendo?» Tutte le immagini scompariranno è un progetto della compagna FanniBanni’s sulla memoria, su ciò che scompare con il tempo e si perde irreversibilmente. FanniBanni’s ha svolto la ricerca interagendo con persone anziane, in quanto custodi di un mondo che sta scomparendo, in quanto memorie fisiche in cui abita ciò che vorremmo conservare, e in cui ciò che cerchiamo di conservare – il corpo, la memoria – è più fragile. C’è qualcosa che facevi che hai smesso del tutto di fare? Cosa credi che abbiamo perso e non possiamo più recuperare? Ci sono delle cose che rimpiangi di aver fatto? Ci sono delle cose che rimpiangi di non aver fatto? Grande parte della ricerca è stata dedicata ai gesti che costituiscono la memoria corporea delle persone incontrate. In scena una danzatrice, corpo e immagine di tutto ciò che di questa ricerca – di queste persone, di questa memoria, di questa epoca – FanniBanni’s ha deciso di salvare, o che nonostante tutto, ci rimane addosso.
Durata: Persona Unica, 60’ | Chinese never die, 60’ | Stiamo Lavorando per voi, 60’ | Tutte le immagini scompariranno, 60’
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. La prenotazione è valida fino a 30 minuti prima dell'inizio della Maratona
DALLE 17 ALLE 18
Persona Unica, di Carolina Balucani e Arianna Lodeserto
L’infanzia in cortile è un corpo solo, è un incontro agitato di trama rapidissima, stravolta a ogni istante della quotidiana messa in scena di un’esistenza condivisa. Ha 9 o 94 anni, perché l’infanzia ferma non sa stare, certa è solo del divenire, cresce se ancora sa giocare. In certe estati a Milano nord-ovest, ogni bambina e bambino scende alla stessa ora nel cortile-labirinto di un’antica casa popolare sita in via Cogne 4, tra Vialba e Quarto Oggiaro. E non si sa quando il piccolo teatrante condomino va a rincasare nella sua dimora: c’è chi chi corre, chi scappa, chi canta, chi si nasconde, chi si rabbuia, chi fa comunque merenda con polaretti e patatine, chi ci ripensa e torna indietro. Ma quando comincia il teatro? Iniziamo, anche quando “non c’è silenzio”, iniziamo a guardare.
DALLE 18.30 ALLE 19.30
Chinese never die, di X. Lee
In lingua cinese c’è un adagio: 落叶归根 – luò yè guī gēn, “le foglie che cadono tornano alle proprie radici”. Le nostre radici sono un posto che potremmo chiamare casa? Alla fine del ciclo vitale dovremmo ritornarci? Questo posto che relazione ha con la nostra identità? È una ricerca che coinvolge l’umanità intera? Un gruppo di anonimə cittadinə, ognunə collegatə in qualche modo a Chinatown, accompagna il pubblico in una zona liminale dove passato, presente e futuro convergono. I frammenti del nostro viaggio si riflettono nel quartiere, nella persona senza nome che vive nell’edificio accanto, nelle voci e nei rumori del vicinato. Consapevoli dei nostri limiti umani e immanenti, vogliamo decifrare il simbolismo e le traiettorie rituali delle nostre anime. Una dualità dove la vita, fatta di carne, incontra l’essenza elusiva della dipartita, testimoniando che l’impossibile è inevitabile. Tutte le persone in scena sono deliberatamente inconsapevoli del dispiegarsi degli eventi, che rispecchia la natura imprevedibile della vita e della sua destinazione finale.
DALLE 20 ALLE 21
Stiamo Lavorando per voi [ci scusiamo per il disagio], di Claudio Larena
Stiamo Lavorando per voi [ci scusiamo per il disagio] è un progetto che nasce con il tentativo di rendere il Luogo Cantiere un dispositivo di occupazione di suolo pubblico, appropriandosi dell’estetica della cantieristica per simularla. Simulare un Cantiere significa poter compiere un atto illegale legittimato, alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti, essendo al tempo stesso trasparenti. Simulare un Cantiere significa istituire un Luogo, prendere spazio e abitarlo, modificandone il senso e il contenuto, mantenendo identico il contenitore, la sua forma e la sua estetica. In occasione della restituzione scenica, un Cantiere abita lo spazio, come presenza, come corpo coreografico e sonoro, in una composizione che si sviluppa fra immagini, testo e suoni. Proponendo il Cantiere come un possibile altrove, come uno spazio sospeso all’interno del quale tutto è da risignificare.
DALLE 21.30 ALLE 22.30
Tutte le immagini scompariranno, di FanniBanni’s
«In una città che cambia costantemente, in un’epoca in cui la memoria è digitale, in cui sembra che tutto si possa salvare ma solo a patto che molto si perda e si dimentichi, ci siamo chiesti: che cosa stiamo perdendo?» Tutte le immagini scompariranno è un progetto della compagna FanniBanni’s sulla memoria, su ciò che scompare con il tempo e si perde irreversibilmente. FanniBanni’s ha svolto la ricerca interagendo con persone anziane, in quanto custodi di un mondo che sta scomparendo, in quanto memorie fisiche in cui abita ciò che vorremmo conservare, e in cui ciò che cerchiamo di conservare – il corpo, la memoria – è più fragile. C’è qualcosa che facevi che hai smesso del tutto di fare? Cosa credi che abbiamo perso e non possiamo più recuperare? Ci sono delle cose che rimpiangi di aver fatto? Ci sono delle cose che rimpiangi di non aver fatto? Grande parte della ricerca è stata dedicata ai gesti che costituiscono la memoria corporea delle persone incontrate. In scena una danzatrice, corpo e immagine di tutto ciò che di questa ricerca – di queste persone, di questa memoria, di questa epoca – FanniBanni’s ha deciso di salvare, o che nonostante tutto, ci rimane addosso.
Durata: Persona Unica, 60’ | Chinese never die, 60’ | Stiamo Lavorando per voi, 60’ | Tutte le immagini scompariranno, 60’
La Locandina
Persona Unica
scritto, diretto e interpretato da Carolina Balucani e Arianna Lodeserto
con la partecipazione speciale di Andrea Rosa e Greta Castiglione, Leila El Arraf, Gioia e Faris Mansour Sherif Magdy Abdl Hamid, Jana Madkour, Sofia e Omar Mucannat, Mohamed e Jedi Sabah, Reshan e Netuli Pallikkondage Sasvidu
aiuto regia e disegno luci Emiliano Austeri
laboratorio teatrale Carolina Balucani
immagini, suoni e montaggio Arianna Lodeserto
musica Daniel Johnston
si ringrazia per il sostegno e la collaborazione Alessio Anastasi, Alterazioni Video, Nicola Ratti, Gianluca Staderini, Francesco Toscani, Nicolò Brunetto, Pietro Cardoso, Nicola Lodeserto, Giorgio Ferrante, Davide Soldati, Matteo Pizzolante, Charlie, Elsa, Totò, Tommaso, Emilia, Rosalia, Sabrina, Simone, Gabriele, Irene, Daniele
per la presenza, le lotte e gli archivi Emiliano Austeri, Federica Fracassi, Lorenzo Pirovano, Anna Franzoi, il Comitato Cogne 4 e tutti gli abitanti e le abitanti di Via Cogne, Anna Rivi, Dina De Meo, Franca Costa, l’archivio filmico di Lotta Continua, APM, La Barricata, Gabriele Basilico, Dino Bruzzone, Enrico Cattaneo, Paolo Monti, il Fondo Lanfranco Colombo, il Fondo Rivista Ferrania, l’Archivio Popolare di Quartiere e la mostra “Attraverso Quarto Oggiaro”, i “vecchi” Amici di Quarto Oggiaro, Villaperta, Golgi Radaelli, Emanuela Bozza, Cesare Snelli, Franco Pugnaloni, Rosina Zafaro
Chinese never die
ideazione, regia e suono X. Lee
assistente alla regia Andrea Pelliccia
assistente creativa Dafne Paris
luci Tommaso Zappon
scenografia e oggetti di scena Daphne Dodesini, Jinru Zhao
coordinamento del cast Fengzhengcasting Perla
costumi e assistente al casting Bingqian Zhu
e con i cittadini anonimi della comunità milanese di Chinatown
Stiamo Lavorando per voi [ci scusiamo per il disagio]
progetto ideato da Claudio Larena
con la partecipazione di Margherita Kay Budillon
collaborazioni durante la fase di ricerca nello spazio pubblico:
suono Lorenzo Minozzi
video Anouk Chambaz
performer Lucia Fontanelli, Marta Magini e Luca della Corte
crediti in occasione della restituzione scenica:
di Claudio Larena
consulenza artistica Elena Bastogi
consulenza luci Francesco Tasselli
costumi Ileana Alesi
cmposizioni sonore a cura di Lorenzo Minozzi
performer Claudio Larena, Elena Bastogi, Giovanni Onorato, Claudio Granatieri
Tutte le immagini scompariranno
creazione collettiva FanniBanni’s
ideazione Nicoletta Nobile
drammaturgia Rocco Ancarola, Giorgia Favoti, Nicoletta Nobile
coreografia Francesca Santamaria
progetto sonoro Gabriele Anzaldi
video Rocco Ancarola
luci e tecnica Giovanni Di Capua
con Rocco Ancarola, Giorgia Iolanda Barsotti, Nicoletta Nobile, Francesca Santamaria
con il sostegno di Artisti Drama
un ringraziamento speciale a Casa dei Tigli, gruppo Terza età, Banda d’Affori, Luigi e Cesira di Hobby toys, Anna e Lina, Anna Maria, Antonella, Maurizio, Luigi, Concetto, Don Tommaso, Cristina, ai bambini e ragazzi del centro estivo di Villa Viva, Casa Famiglia di Via Faccio, Comitato Cittadini Affori, liuteria Gabrielli, LiutaiLab, Restauro carta Furlotti e restauro Tessile Lombardo, agli alberi di Villa Litta e a tutti i cittadini e le cittadine di Affori
Biglietti
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. La prenotazione è valida fino a 30 minuti prima dell'inizio della Maratona
Abbonamenti
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